Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter
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lunedì 10 dicembre 2018

Largo all'avanguardia, pubblico di merda


Al netto di quanto è stato affermato in questi ultimi giorni, possiamo essere sicuri che si possa dire e fare critica a ogni cosa o genere musicale.
E non è relativismo spicciolo, è storia. È stato fatto sempre, sia nei confronti del "culturalmente nuovo" sia del suo pubblico. È stato fatto con la musica classica, con il jazz, con il rag-time, con il rock'n roll, con la psichedelia, con la musica demenziale, con il punk, con il grunge, con il rap, con la techno - anche quella più musicalmente impegnata -.

E il problema non è se la trap faccia cacare di per sé come fenomeno musicale/sociale, o se piaccia a qualcuno e a qualcun altro no.
A me fa cacare perché ho 40 anni e al mio gusto estetico gli importa una sega di un tardo-adolescente che farfuglia musicalmente il suo disagio, la sua educazione, la sua capacità o la sua pigrizia linguistica o emotiva. Sono disinteressato da sempre a quel tipo di dialogo che da dover essere il più ampiamente comprensibile, viene trasformato in qualcosa di diretto esclusivamente a propri simili, alla propria cerchia di primati pensanti e senzienti.

Il punto è che la musica non ha parte in questa storia. O se l'ha è solo il capro espiatorio del caso, inteso sia come "in questione", sia come "sciagura".
Ciò che è accaduto, invece, è un prodotto culturale direttamente connesso ai tempi in cui viviamo, che si mischia a uno standard di interesse sociale in abbassamento, per lo meno in termini di rispetto, di comportamento di convivenza.

E se si deve parlare di colpe, io direi che una delle prime è che parliamo delle cose prima ancora di capire, con l'approssimazione più piccola possibile, come siano andati i fatti. Siamo ingolfati dalla velocità delle informazioni al punto che per non restare indietro, la ingolfiamo ulteriorimente con il nostro parere, che però se detto prima dei fatti ha un altro nome: pregiudizio.
E c'è poco da rallegrarsene solo perché stiamo assumendo questa posizione nei confronti di una cosa che riteniamo prossima alla merda.
 
Il punto è che sappiamo sempre riconoscere il berlusconi, il fascismo, il bigottismo, l'idiozia, la vigliaccheria, l'ignoranza negli altri e in noi - nella storia di noi stessi che se almeno fossimo sinceri con noi stessi ci racconteremmo - nemmeno davanti allo specchio.


venerdì 26 ottobre 2018

Sulla 194

Ché a restar in silenzio poi si resta incompresi.

Sulla questione della legge 194, agli antiabortisti, che ancora non capiscono che, essendo il corpo l'unico tempio che ci appartiene davvero, ognuno DEVE avere la possibilità di scegliere, con tutto l'aiuto e l'assistenza possibile, certo, ma in totale autonomia, credo che soltanto una cosa ci sia da dire: se fossero gli uomini a dover partorire, avrebbero montato i baracchini per praticare l'operazione agli angoli delle strade, con tanto di sconti e card clienti, altro che obiezione di coscienza. E onestamente uno stato civile dovrebbe sospendere, rendendola impossibile in quei contesti, l'obiezione di coscienza nel pubblico impiego.

giovedì 7 luglio 2016

Nichilismo del giorno

Ogni volta che succede una disgrazia, o qualcosa di altrettanto orribile, si verifica la magia della democrazia in cui ognuno può scrivere ciò che vuole, senza peso, parole in libertà, a pioggia come mosche sulla merda.
Ora, dal momento che è sempre interessante constatare come gli analfabeti della forma lo siano frequentemente anche nei contenuti, direi che il diritto di voto può cominciare da qui.
Buon giovedì.

sabato 18 giugno 2016

Frivolezza del giorno

Grazie a tutti e tutte voi - o meglio alla definizione di maggior parte - ho scoperto che il mondo si divide in due categorie nettissime: da un lato quelli che affermano qualunque minchiata - anche corretta - gli passi per il cervello e i loro proseliti e dall'altro I Rosiconi.
La critica non esiste, infatti, più e se esiste è perché si ha qualche cazzo in culo non adeguatamente digerito, del resto vorrei anche vedervi a digerire con l'intestino.
E io sono indeciso tra chiudermi in un mutismo rassegnato e sperare un impedimento di massa nella riproduzione.
Qualcuno scatti una fotografia.
Buon giovedì.

domenica 5 giugno 2016

Ciù Porn is megl' che uan

Una settimana ricca di avvenimenti è importante ricordarla con tutti gli onori del caso, che oggi ci siamo, diceva mia nonna, e domani "o mar' o sà". 
Sicché piacendoci le doppiette vi proponiamo i Porni della settimana.

Nella diapositiva, che dimostra il potere di Twitter e dell'hashtag #porn, potete avere qualche notizia su quest'uscita Frizzifrizzica, riguardante la rubrica Che ne sai tu di porno? e il talent-show più interessante delle ultime settimane: Sex Factor, per non dire di sempre. 

A quest'altro indirizzo, invece troverete la seconda parte della puntata porno di Ufficio Reclami, condotta da Massimo Vitali, che mi ha gentilissimamente invitato perché sa quanto unisca in me pratica e grammatica dell'argomento.

Buona lettura e abbiate prudore!


sabato 4 giugno 2016

Accadimenti estemporanei di ieri sul nostro domani odierno

Mentre le ragazze che non diremmo più teen, ma nemmeno trentenni si affrettano quasi a cedermi il posto a sedere sull'autobus, in quella rincorsa a chiamarmi "signore" e a darmi del lei, le mamme, alle casse dei supermarcati o in fila per qualcosa, mi salutano dandomi del tu e sorridono gioviali e scambiano battute complici sui figli discoli e sulle vacanze al mare, mettendo le mani sulle loro fedi: a indicarmele, sì, ma anche a nasconderle; e cercano anche di sapere quanto ci ho messo a farmi crescere i capelli o quanto sia abbronzato nonostante il tempo.
E a questo punto, per questo essere sempre fuori tempo non so se sentirmi lusingato o preso per il culo dalla vita.
Nella didascalia musicale di Pretty Vacant cuociono due bistecche di suino, che non hanno niente a che vedere con il resto del discorso, ma sono il mio pranzo.
Buon sabato e buona prandialità.

sabato 12 dicembre 2015

Di mondi di cui ci si sente parte e di ottima scrittura (non mia)

Qualche giorno fa, per essere petulanti, prima che possa esserlo qualcun altro, il 4 dicembre, Vecchioni, il cantautore, quello che "ha anche vinto un Festival di Sanremo" [cit.] - che usato così il mica cotiche è automatico -, ha osato affermare l'inaffermabile, additando la Sicilia come isola di merda che si butta via, che svende e non difende la sua bellezza, popolata da incivili incapaci di vivere socialmente come un unico insieme - mafia e Questione meridionale a parte - ha proprio parlato di uomini, donne e quotidiano
"E arrivi tu dopo otto giorni? Ben svegliato principessO", direte voi.

Io non sono siciliano. 
Sono nato a Taranto - so già tutto guarda, non cominciamo con i senti chi parla - da genitori tarantini, mio padre è invece figlio di genitori siciliani, loro sì: di mia nonna Maria so poco e nulla, silenzioso il suo passato come piena di Ave Marie la sua vita, di mio nonno Vincenzo so che fu figlio di un armatore di una ricca famiglia milanese con pure un palazzo nel centro di Milano, e visse, dove nacque, ad Augusta fino a trasferirsi a Taranto. Della Sicilia so quello che le mie quatto visite in trentacinque anni mi hanno lasciato, i racconti ricevuti, quel che ne ho letto e sento che le parole di Vecchioni le potrei riferire anche Taranto, motivo per cui il suo dire lo ritengo un buon dire.
Ma tornando al "ben svegliato", è che oggi mentre cazzeggiavo sulla rete cercando nuovi spunti e letture mi sono imbattuto in una pagina memorabile che vorrei dire di giornalismo, ma diciamo, forse meglio, di lettera ai lettori, un editoriale (ecco!), che mi piacerebbe talvolta leggere su tutte queste testate con i nomoni, perché sì, magari sentirsi dire alcune cose fa incazzare, però l'intelligenza e anche l'onestà intellettuale sono beni necessari.

Così, mentre ho dovuto sorbirmi i vostri moti di orgoglio, che invece vorrei quotidiani e non solo presenti quando mossi da pseudo-affronti esterni e mi alletta l'idea di farvi presente che è il caso di riconsiderare, e molto, la propria intelligenza, se la presunta accusa a un mondo di cui ci si sente parte la si vive come un'accusa personale, ringrazio Renato Polizzi, che potrei non aver mai nemmeno la fortuna di incontrare casualmente su Facebook, per quanto scritto e che vi consiglio di leggere.

http://www.itacanotizie.it/siciliani-brutta-gente-vecchioni-ha-ragione/
Buona lettura quindi e buon sabato.

Ps. Ad un argomento si risponde con attinenza, bofonchiare "Siamo stati culla e faro della cultura mediterranea"; "Abbiamo prodotto Pirandello, Sciascia e... Leo Gullotta"; mi fa venire in mente da un lato il: "ma ha fatto anche cose buone" di post-mussoliniana memoria; dall'altro: "... e le foibe?".

sabato 14 novembre 2015

Parigi val bene una messa. Ovvero: "Complessivamente schifo anche al cazzo"

Un mese e mezzo di silenzio, non che non avessi o non abbia cose da dire, ma questo non è un diario, ho sempre evitato di usarlo come se fosse un raccontami cos'è successo oggi. E invece è arrivata l'attualità. Dovremmo essere tutti informati di cosa sia successo nella notte di ieri a Parigi, se non lo foste leggete qui, qui, qui, e qui.
Non avrei mai scritto per i motivi di Parigi, non perché i fatti non siano importanti, ma perché è la  mia voce a non esserlo per i fatti e di fatto non scrivo della notte parigina, ma di questo:


E quindi faccio appello a quanto già scritto altrove: ma voi questa puzza di merda non la sentite? Ve ne sentiti immersi? Lo sapete che siete voi a produrla per primi? 
Ma, mi si dirà, voi non siete tra quei cerebrolesi che inneggiate al razzismo, no, infatti, voi siete quegli altri che cambiate la vostra faccia con la bandiera della Francia e mettete emoticon - EMOTICON PORCA PUTTANA - per esprimere la vostra tristezza per qualcosa di così immenso che nemmeno avete gli occhi per percepire. Ma prego, fate pure sentire che ci siete spegnendo le luci alle 18.00, ops esattamente ora che vi scrivo.
A proposito riuscite a leggermi al buio? 

V A F F A N C U L O

Siete così pidocchiosi, a fronte di ogni forma di tragedia, da essere non molto meglio di tutto quel giornalismo che usa la sofferenza altrui per scriverci sopra milioni di litri di liquami biologici, solo per ricevere click da gente come voi. 
Siete subumani al pari dei razzisti, nemmeno di un'unghia la vostra ipocrisia è migliore della loro lapalissiana inettitutidine. Siete una pubblicità sulla povertà che mostra bambini africani ingrassati da aria, malattie e acqua insalubre su cui nugoli di mosche si posano senza sosta. 
Siete non meno di quegli altri interdetti nell'encefalo, lo scempio di cosa la democrazia del pensiero, per cui ognuno può dire la sua, arrivi a creare quando privata di consapevolezza e responsabilità.
Tutto questo fa complessivamente schifo anche al cazzo.
Buona lettura, sì, ma buon sabato?

venerdì 21 agosto 2015

Nichilismo del giorno: In morte di un mafioso

Pare che alla tenera età di 65 anni un mafioso di qualche stampo sia morto di qualcosa non ben specificato e il funerale sia stato celebrato in una qualche chiesa romana.
Ora, senza star nemmeno a sperticarmi in sproloqui su nostra madre Chiesa e sul suo modo di riconsiderare la meritocrazia dell'Aldilà, ché son cose loro, di celebrazione si è trattata dato che i nostri sempre capaci giornali parlano di evento, con tanto di carrozza, elicotteri a gettar petali sulla folla e prefiche al seguito del circo.
E mi fa venir in mente quando una fiction è sul filo dell'esaltazione della malavita, come se tutto diventasse epico o carico di un qualche significato encomiabile tipo: "Non son criminali, son birichini arricchiti". 
E invece no, son stronzi con la prepotenza in mano.
Ed è sempre bellissimo quando la realtà diventa fiction e il linguaggio subisce queste deviazioni mentali.
All'anima de li mortacci vostra, loro e della vostra deontologia professionale che ormai si chiama "leccoculi".

venerdì 27 marzo 2015

Nichilismo del giorno - Di tragedie sociali più che social.

In tutti i social imperversano articoli e link che rimandano a quanto accaduto su quell'aereo. I fatti e il loro racconto siano benedetti, siano sempre benedetti e altrettanto il parlare per idee, il resto, signori, signore...
Troveranno, troverete, mai il buon senso di non aprire la bocca per sola egotica spinta di non restare in silenzio nella paura, immotivata, di apparire più ottusi, il buon senso di smetterla di giocare davvero alla consapevolezza di parlare di qualcosa, friggendo, invece, un'aria già quotidianamente satura e rarefatta di sproloqui e parole usate a casaccio?
 
Questa roba, questo vostro commentare e postare commenti di giornalisti e opinionisti è pornografia, è questa la roba per cui si dovrebbe provare ribrezzo, non due facce schizzate di sperma o un culo sfondato per lavoro.
Questo vostro scavare sudiciamente nel letame umano con l'intenzione di ritrovarvi del cibo non digerito da cui succhiare utile nutrimento.
Se di fronte a una tragedia siete solo in grado di speculare con la stessa attitudine con cui uno scarafaggio si nutre di scorie, siete un prodotto pubblicitario, rendetevene conto.
Buon venerdì...

venerdì 20 marzo 2015

Storizzamimimi #21

Ventuno oggi fa, rispettivamente all'età di trentatre e quarantacinque anni, mentre si trovavano a Mogadiscio come inviati di guerra, da ignoti vengono uccisi a colpi di kalashnikov la giornalista Ilaria Alpi e il suo cineoperatore Miran Hrovatin, che indagavano anche su un traffico internazionale di armi, rifiuti tossici e radioattivi, destinati agli africani, in cambio di tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali, in cui erano invischiati, tra gli altri, militari e personaggi dell'economia italiana. 
Oggi, mentre guardiamo l'eclissi per qualche istante, è bene ricordarsi che l'Italia non è al buio solo per qualche minuto.

martedì 6 gennaio 2015

Nichilismo del giorno. Del vostro essere sudici

In merito alle due ragazze in Siria, non capirò mai la volgarità che vi spinge al commento - che anzi mi offende come se fossi io il vostro obiettivo - , ma soprattutto, né come possiate voi che credete in un qualche più o meno benevolo dio, proferire simili parole prive di alcuna carità, comprensione, rispetto; tantomeno capirò cosa debba essere accaduto nella vostra storia, per voi che non credete, da disumanizzarvi al punto di pensare alle vostre tasche piuttosto che alla vita umana.
Perché, indipendentemente da cosa abbiate nel cervello, stiamo parlando di ragazze di vent'anni - e tra voi ci sono padri, madri, fratelli, sorelle, nonni, porca puttana - umiliate nelle intenzioni e nel corpo e private della loro libertà.
E se vi commuovete per la tigre Birka che fa il ruttino e non per questo, signore e signori, fatevi vedere da un analista, ché per voi non c'è altro da poter fare
.

 

sabato 29 novembre 2014

Frivolezza del giorno

"Siamo alla frutta, gente. Siamo alla frutta, gente", qua so quarant'anni che siamo alla frutta, forse sarebbe il caso di dire al cameriere che ste banane avanzano e se ci portasse conto e caffè andremmo anche a casa.

sabato 27 settembre 2014

Frivolezza del giorno

Leggo che uno degli slogan politici dell'M5S sia: "A riveder le stelle". Io per restare in tema fumettistico, trovo invece imbattibile: "Fletto i muscoli e sono nel vuoto"; anche "Per il Potere di Greyskull, a me il potere" funziona un bel po', ma forse è troppo specifico.

giovedì 18 settembre 2014

Di cazzi, di culi e di microcervelli.

Quotidianamente mi imbatto in prove di umanità - e a voler guardar bene la parola umanità ne avrei anche da pensare a quale sia quella di riferimento - che mi lasciano perplesso, quando non inorridito.

giovedì 11 settembre 2014

Nichilismo del giorno. Voi siete morti. Pure io non mi sento tanto bene.

E' talmente patetico il tempo in cui viviamo che per ogni cagata che succede, ma proprio qualunque eh, si diventa solo in grado di schierarsi in due fronti, armati solo delle proprie sudice considerazioni.
Oggi non bastavano le Torri gemelle, il guappetto ammazzato "accidentalmente" - come il vostro essere babbei - a Napoli, no, mò pure l'orso doveva morì.
E giù Vegani a cagare dalla bocca e Prefiche di ogni sesso a strapparsi i capelli. E io vorrei pure ridere di tutto questo, solo che mi ci sento talmente avviluppato in questo liquame, che mi viene solo voglia di silenzio e di un cazzo di meteorite.
Possibilmente in sequenza, ma pure al contrario me li farei bastare.


venerdì 11 luglio 2014

Aforisma del giorno

"Il problema dell'ignoranza non è nel suo esistere, essa, difatti, è sempre esistita, probabilmente anche in maniere ben più dilaganti del modo a cui siamo abituati. 
Semmai, ed è questo che riguarda l'oggi, il problema è nella libertà con cui ci sente di esprimerla, quasi fosse un vanto di cui andare orgogliosi"

domenica 4 maggio 2014

Nichilismo del giorno

A conti fatti, resta da capire che fine abbiano fatto, ieri allo stadio, tutti i coraggiosi leoni che mercoledì 30 Aprile hanno applaudito le quattro bestie assassine di Aldrovandi, mentre chiedevano "permesso e perpiacere" a quella specie di Cro Magnon denominato Genny 'a Carogna.

Avanti tutta, siamo sempre nel migliore dei mondi possibili, dopotutto.

venerdì 25 aprile 2014

Aforisma del giorno - 25 Aprile

"Il Venticinque Aprile, ma potrebbe andar bene qualunque altro giorno e oggi è solo una convenzione, oltre a essere festeggiato per averci liberato dal nazifascismo, dovrebbe aiutarci a ricordare che senza il sangue - eufemistico o meno - nessuna società può uscire dal buio"

venerdì 11 aprile 2014

Nichilismo del giorno

- "Mai nessuno riuscì nella verticale a testa in giù come lui!" [cit.]
"Nel frattempo Marcello Dell'Utri, no dico Marcello Dell'Utri, che se fossimo in un paese normale - ahahahahahahaha - avrebbe dovuto convivere quotidianamente con l'intera questura, è riuscito a darsi alla latitanza.
Puttana ladra, io per una cosa simile arresterei pure i suoi vicini di casa per favoreggiamento
"
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