Forse non essenzialmente io, ma io

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Bologna (itinerante), Bo, Italy
Nato a Taranto il 6 maggio nel segno del Toro. Il Giallo del collettivo Shingo Tamai, cialtrone poliedrico, dilettante eclettico, onnivoro relazionale, sempre in cerca di piaceri, di vezzi, di spunti e di guerre perse in partenza. L'idea di comparire in questi termini sulla rete è nata da un brainstorming con un amico, Leonardo Chiantini, qualunque fortuna possa avere il suo primo "quaderno di appunti" virtuale, è a lui che vanno i suoi ringraziamenti.
Benvenuti e buona lettura.
Ps. Aggiungetemi su Facebook e, con lo pseudonimo andrelebrogge, su Twitter

sabato 27 gennaio 2018

Aspettando il 4 marzo

Sono giorni che sento discutere, e io stesso discuto, del prossimo futuro che ci attende dal 4 marzo in poi e benché mi sia ripromesso di non scrivere o approfondire in rete posizioni e programmaticità, penso sia giusto mettere per iscritto una riflessione brevissima.

Nel parlare con molti di voi, mi capita spesso di scorgere un illuminato ottimismo per questo paese e per il suo futuro e parlo di questo paese e non di Europa o di mondo occidentale, perché è qui in Italia che vivo ed è dell'Italia che sono informato.

Ecco, in seguito a questi scambi e visto lo stato imperante, penso di poter trovare almeno quattro possibilità di lettura: la prima possibilità è che siate dei poveri idioti o magari solo profondamente miopi, terribilmente, forse inguaribilmente, ignoranti al punto da non capire, ad esempio, che celebrare la memoria e poi cacare letteralmente su qualunque essere umano si differenzi da voi per religione, colore della pelle, nazionalità, sia equivalente a un quoziente intellettivo "sedia"; la seconda possibilità è che siate in qualche modo collusi, legati a doppio filo con qualcosa che vi consente e, reputate, consentirà anche in futuro, di mantenere la vostra posizione privilegiata; la terza è che la speranza abbia mangiato ogni cellula del vostro raziocinio e, come in un'opera manzoniana, siate in attesa della Provvidenza, succede, ad esempio, quando ritenete che l'onestà basti a un politico per far bene il proprio lavoro. E a questo punto non si capisce perché mai non la richiediate anche a un elettricista o a un impiegato delle poste, o a qualunque altra variabile lavorativa, musicisti, pittori e scrittori inclusi, al posto della competenza, perché voi stessi non sviluppiate l'onestà - così preziosa umanamente - anche a scapito della vostre altre qualità. La quarta, ed è verosimile quanto quell'altre, è che il coglione, invece, sia io e quanti, come me, di fronte al vostro ottimismo subodoriamo con addosso un senso di tesa impotenza il disastro.
Buon sabato, buona lettura.

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